Valutare cosa fa un utente è fondamentale di questi tempi. Con il web, inoltre, diventa tutto più semplice perché, utilizzando gli strumenti giusti, è possibile ripercorrere ciò che l’utente compie in relazione all’acquisto di un prodotto.
È la fase iniziale di come creare una buyer persona. Non sai cos’è? Semplicemente, la buyer persona è un utente che, in realtà, non c’è. Nel senso che si tratta di un profilo immaginario che corrisponde al cliente ideale per quella specifica attività.
Occhio alla locuzione ‘per quella specifica attività’. Nel senso che il cliente ideale può avere un profilo specifico in un caso ma può essere tutt’altro se il mercato cambia.
Al di là di ciò, comunque, ecco cinque suggerimenti utili per sapere come creare una buyer persona.
Il questionario è fondamentale per sapere come creare una buyer persona
Si parte dal questionario. Cioè stilare una serie di domande che devono essere sottoposte a un test molto preciso. La scelta delle domande non può essere né casuale né presa alla leggera. Perché, comunque, a domanda sbagliate corrispondono domande sbagliate e partendo con il piede sbagliato si arrivano a conclusioni affrettate.
O che, comunque, portano a un indirizzo non corretto. Quindi, da questo punto di vista, anche la scelta delle domande è sottoposta a revisione continua.
Soprattutto in un mondo che cambia in continuazione, infatti, non si può certamente essere così statici e pensare che un test fatto tre anni fa possa andare bene a prescindere ancora ora. Si deve quantomeno portare a una rivisitazione ogni tot di tempo. A seconda dei cambiamenti che ci sono. Anche indipendenti dalla nostra volontà.
Raccogliere quanti più dati possibile
I dati sono importanti. E, finalmente, sembrano capirlo un po’ tutti. Eh sì, perché in particolare nel mondo del web è fondamentale avere a disposizione tutti i dati relativi a quel profilo.
Più si è precisi, più ne sono in termini quantitativi e qualitativi, più il profilo migliora. E, quindi, conseguentemente, si possono attivare le strategie di marketing più adatte per quello specifico business.
Non bisogna, quindi, giusto per fare un esempio, limitarsi semplicemente all’età o al genere. Ma bisogna capire i comportamenti della buyer persona, il carattere, la provenienza geografica, il background culturale e tutto ciò che c’è intorno al contesto che, poi, ne fatto costruire questa sua identità.
Segnare tutti gli appunti
È uno degli sbagli che vengono compiuti più spesso. Forse perché è anche la fase più noiosa. Ma è quella più importante, semplicemente perché ci consente di avere una base da cui partire per poter, poi, valutare da quei numeri ciò che serve.
Inoltre, può essere una buona idea avere un qualcosa di scritto per non dimenticarsi praticamente nulla di ciò che è scaturito dai test. Perché è nei dettagli che, comunque, si nascondono le grandi strategie e ciò che vi fa, poi, acquisire quel vantaggio competitivo che alla lunga può essere decisivo.
Simulare comportamenti d’acquisto
Come creare una buyer persona? Anche simulando il suo comportamento. Provare a mettersi nei suoi panni significa, in un certo qual modo, anche migliorare il percorso che dovrà portare, la persona ‘reale’, al raggiungimento dell’obiettivo che ci si è preposti.
Infatti, si può avere anche l’archetipo perfetto della buyer persona ma se poi il percorso per portarla alla conversione – che non deve essere necessariamente l’acquisto ma può essere anche una ricezione di mail – è particolarmente complesso, allora non serve a nulla fare una ricerca di questo tipo.
Per sapere come creare una buyer persona non bisogna farsi prendere dai pregiudizi
Vero e proprio tallone d’Achille per tante persone che si occupano di svolgere questo compito. Premessa: è quasi impossibile fare un lavoro senza avere pregiudizi. Ognuno di noi, infatti, ha delle convinzioni che si porta dietro in ogni azione che fa. E in ogni contesto.
Questo, però, fa sì che comunque può intaccare il lavoro e portare a delle conclusioni affrettate ed errate. L’ideale sarebbe, ovviamente, quello di partire con l’analisi e la creazione di una buyer persona in maniera del tutto naturale. Cioè, appunto, senza che il tutto possa essere ‘viziato’ da un ragionamento a monte che tocca tutta la fase della progettazione.
Difficile, vero. Ma non impossibile. Almeno su carta.