Il marketing digitale è un settore in continuo cambiamento e data la velocità con cui evolve, potrebbe esserci ancora qualcuno che faccia confusione scambiando una email DEM con una newsletter.
Quindi, per fare chiarezza e non andare più incontro a inconvenienti, che differenza c’è tra una DEM e una newsletter? Hanno qualcosa in comune o sono due strumenti di comunicazione totalmente differenti? E quando è meglio utilizzare una DEM al posto di una newsletter o viceversa? Ecco tutti i segreti per non confonderle e utilizzarle al meglio a seconda della strategia di email marketing che si vuole utilizzare per far crescere il proprio business on line.
DEM e newsletter differenza: caratteristiche di una newsletter
Avete fatto caso a quante newsletter ricevete ogni giorno? Basta connettervi alla vostra casella di posta elettronica per scoprire che probabilmente vi vengono spedite da shop on line o da servizi a pagamento almeno un paio di newsletter a giornata.
A volte, nel bombardamento di email a cui siamo sottoposti, cancelliamo le newsletter senza neanche averle lette. Altre volte, invece, ci soffermiamo perché le riteniamo di valore e siamo interessati al loro contenuto. Infatti lo scopo di una newsletter è proprio questo. Coinvolgere e informare l’utente su un determinato argomento.
Se vi iscrivete alla newsletter di una casa editrice, ad esempio, matematicamente riceverete dall’editore almeno una newsletter al mese per rimanere al corrente delle nuove pubblicazioni. Questo avviene per soddisfare le esigenze di fidelizzazione di clientela. Un’azienda che invii newsletter alla propria clientela deve fare molta attenzione a quanti clienti annullano la ricezione dei messaggi. Se le disiscrizioni sono più del numero delle newsletter inviate, significa che l’azienda si sta rivolgendo a un target sbagliato, perciò deve correre ai ripari cambiando il tone of voice della newsletter o selezionando nuovi contatti in target a cui rivolgersi.
DEM e newsletter differenza: caratteristiche di una DEM
Con il termine DEM si indica una email commerciale. O meglio: una direct email marketing.
Le DEM vengono scritte dai copywriter, impaginate dai grafici e poi inviate ai destinatari con uno scopo ben preciso: vendere un prodotto, un servizio, effettuare una prenotazione. Insomma: chiudere una trattativa.
Una email DEM viene inviata non tanto per informare la clientela sull’esistenza di un eventuale prodotto e servizio. Si dà già per scontato che i destinatari conoscano il prodotto e quindi la DEM si introduce nel loro flusso di email giornaliero per concludere una trattativa.
Una DEM è un po’ come un commesso che riconosce al volo un cliente interessato a un acquisto e gli si avvicina per portare a termine la vendita. Ci sono clienti e clienti. Quelli che entrano in negozio solo per dare un’occhiata e quelli che entrano sapendo già che compreranno qualcosa. La DEM si rivolge più che altro a questo tipo di clientela, cioè quella già fidelizzata perché ci sono più possibilità di portare a termine un acquisto.
DEM e newsletter differenza: tiriamo le somme
Anche se a prima vista DEM e newsletter sembrano avere punti in comune, le differenze sono notevoli e provengono tutte dall’obiettivo finale di questi tipi di email marketing.
Come abbiamo visto la newsletter serve a comunicare in maniera colloquiale e generica per mantenere attivo il rapporto coi clienti, mentre la DEM subentra dopo che la newsletter ha fidelizzato la clientela per concretizzare la vendita.
Per questo non avrebbe senso inviare una DEM prima di una serie di newsletter. Difficilmente il destinatario compierebbe l’acquisto di un prodotto di cui non conosce le caratteristiche. Prima di convertire un contatto in cliente bisogna informarlo, incuriosirlo, conquistarlo. Lo si conquista con la newsletter, che è una sorta di rete da pesca, e poi lo si trascina verso l’acquisto con la DEM.
Ma come facciamo a capire se le nostre newsletter e DEM stanno dando buoni frutti? Ovviamente ogni programma di invio di email marketing possiede degli indicatori di performance, cioè dei calcolatori in grado di analizzare le azioni degli utenti. Grazie a questi indicatori di performance avremo tutto sotto controllo. Per quanto riguarda le DEM sapremo quante vendite sono andate in porto. Relativamente alle newsletter, invece, scopriremo quante email sono state aperte e quanti utenti invece si sono disiscritti dal nostro servizio di newsletter. Speriamo pochi, altrimenti sarà necessario correre ai ripari e affidarsi a un buon copywriter.