Generare lead non è semplice. Perché, oggi, l’utente è letteralmente bombardato da una serie infinita di informazioni che, il più delle volte, sono molto ripetitive.
Oltretutto, rispetto al passato, è molto più restio a farsi convincere nell’acquisto o nell’iscrizione, lasciando i suoi dati. In ogni caso, però, oggi è ancora possibile avere un database di contatti mirati che, se utilizzato nel migliore dei modi, può davvero far svoltare un business.
Ecco, quindi, cinque regole da tenere sempre a mente.
Non fare form troppo lunghi
Già, come detto, le persone non vogliono lasciare i propri dati. Poi, in un mondo che va sempre più veloce e il tempo libero si riduce ulteriormente, dare una form troppo lungo può far allontanare le persone.
Del resto, basta semplicemente immedesimarsi nell’utente stesso. Chi si prenderebbe la briga di compilare un form lungo tre o quattro pagine? Praticamente nessuno.
Nel form, quindi,vanno soltanto le informazioni che sono strettamente necessarie e, anzi, quelle utili per il proprio business. Se, ad esempio, per la nostra strategia è ininfluente sapere l’indirizzo di casa delle persone, perché inserirlo come richiesta? E, per giunta, magari come un campo obbligatorio?
Dai qualcosa in cambio
Nessuno fa niente per niente. Prima si ragiona partendo da questo punto e prima si prendono le contromisure. Soprattutto se, poi, si tratta di un’azienda che non si conosce e, quindi, di cui a priori non ci si fida.
Questo problema può essere aggirato, però, offrendo qualcosa in cambio. Molte aziende, infatti, per generare lead offrono una sorta di coupon da spendere sul sito. In modo da invogliare le persone a lasciare i propri dati, facendo leva sull’aspetto economico.
Oppure, si lasciano anche degli e-book gratuiti in modo da generare quella curiosità che, poi, spingono le persone a essere ricontattate.
Non c’è un metodo, in tal senso, valido per tutti i campi. Molto spesso dipende dal business e ciò che si commercializza. Quindi, attenzione a non lavorare sempre in maniera standard.
Immagini e testi coerenti per generare lead
Da qui, il più delle volte, dipende la fortuna di un sito o, comunque, dalla capacità poi di generare dei contatti in target. Perché è l’errore più comune in assoluto: il testo formale e le immagini informali. Oppure, esattamente l’opposto.
Testo e immagini devono essere pertinenti al messaggio che si vuole mandare e anche all’azienda stessa. Si parte proprio dalle basi: un conto è fare b2b, ad esempio. E un altro rivolgersi direttamente al consumatore. Un conto è vendere qualcosa di tecnico, specifico e professionale, e un altro è vendere un bene di consumo di massa.
Sono due cose totalmente diverse che, comunque, presuppongono un piano strategico differente.
I colori devono essere pertinenti
Sui colori sono stati spesi fiumi di incontro con teorie più o meno valide. Difficile, comunque, dire quali colori siano più adatti perché la società cambia continuamente.
Giusto per fare un esempio, fino a qualche anno fa, c’era una netta divisione tra il rosa e il blu. Il primo era dedicato alle donne e il secondo agli uomini. Una divisione che, oggi, non ha più senso di esistere. Soprattutto in un periodo in cui il rispetto verso la diversità e la sempre più uguaglianza, anche nel linguaggio e nelle tradizioni, tra uomo e donna sono fonte di discussione praticamente quotidiana.
Il consiglio è quello, ovviamente, di prestare la massima attenzione ai colori ma di puntare anche sulla loro pertinenza. Nel senso che se il colore aziendale è il rosso, bisogna puntare proprio sul rosso.
Senza tanti stravolgimenti.
Fai delle prove per generare lead
Andare a pubblicare una campagna di landing page senza aver fatto delle prove è come esibirsi a teatro senza mesi di lavoro alle spalle. Questo è un aspetto assolutamente fondamentale.
Generare lead non è semplice e, quindi, è assolutamente indispensabile rendere tutto più fluido e coinvolgere il target giusto. Se, però, non è la prima campagna di lead generation allora si può partire direttamente.
Se, però, è la prima in assoluto, è fondamentale fare delle prove. Magari facendola vedere a qualcuno che non è coinvolto nel progetto oppure creare delle piccole inserzioni a basso budget.
E, soprattutto, provare senza aver alcun pregiudizio di sorta su nulla.