Secondo uno studio, ecco le tre tecniche più efficaci per condurre gruppi
A lavoro, attraverso workshop e riunioni aziendali, le decisioni più decisive vengono spesso prese in gruppo. Un gruppo, quindi, è un insieme di persone che, come obiettivo finale, ha quello di interagire tra loro per il raggiungimento di uno scopo comune. Un gruppo di lavoro, però, soprattutto se formato da persone che non abituate a interagire spesso tra loro, ha bisogno di un conduttore che lo guidi con criterio. Non è facile però gestire una riunione o un workshop se non si conoscono delle buone tecniche per condurre gruppi. Vediamone insieme alcune.
Brainstorming
Tra le migliori tecniche per condurre gruppi, il brainstorming è una delle più efficaci e utilizzate soprattutto in aziende creative che puntano molto sull’ingegno dei loro collaboratori per il raggiungimento di precisi traguardi professionali. Letteralmente brainstorming significa “tempesta del cervello”. Questa definizione descrive molto bene il clima scoppiettante di una sala riunioni dove sia in corso una riunione di gruppo del genere.
Tra le varie tecniche per condurre gruppi il brainstorming ha bisogno di un moderatore che sappia come approcciarsi a questo tipo di riunione. Stiamo parlando di una tecnica che ha lo scopo di focalizzare l’attenzione su nuove idee, per cui il moderatore deve essere una persona il più possibile neutrale in modo che chiunque si senta libero di esprimersi proteggendolo da critiche che non farebbero altro che guastare l’atmosfera della riunione.
All’inizio del brainstorming il moderatore deve essere abile a illustrare in pochi minuti l’obiettivo della riunione. Deve essere quindi un professionista dotato di ottima sintesi e abilità di comunicazione, avvalendosi possibilmente di un proiettore o una lavagna a fogli per aumentare la sua capacità di espressione e coinvolgere tutti i collaboratori presenti in sala riunione. Ed è fondamentale che l’occhio si sposti spesso all’orologio. Un brainstorming, infatti, non dovrebbe durare più di un’ora o un’ora e mezza.
Focus group
Se in un brainstorming al moderatore viene chiesto di essere il più imparziale possibile per permettere ai membri del gruppo di esprimersi liberamente, tra le varie tecniche per condurre gruppi ce n’è una in cui al moderatore viene chiesto di interagire col gruppo prendendo attivamente parte alla discussione. Questa tecnica per condurre gruppi è spesso utilizzata durante i focus group che si differenziano dai brainstorming per un motivo macroscopico.
Se in un brainstorming si lanciano idee su prodotti o attività che devono ancora essere creati, il focus group approfondisce aspetti basandosi sull’esperienza dei soggetti che hanno già testato ciò di cui stanno parlando.
Il moderatore di un focus group deve conoscere a menadito le tecniche per condurre gruppi poiché lui stesso verrà coinvolto nello svolgimento della riunione relazionandosi direttamente coi membri del gruppo. In particolare dovrà sia svolgere il ruolo di conduttore che di partecipante, prendendo parte alla discussione e non limitandosi all’ascolto.
Una delle tecniche per condurre gruppi più importanti che un moderatore di focus group deve conoscere è quella dello stimolo-risposta, quindi deve essere molto bravo a fare in modo che i partecipanti non diano risposte vaghe. Al contrario deve riuscire a stimolarli continuamente per riportare il discorso sull’argomento della riunione la quale, come nel caso del brainstorming, non dovrebbe mai superare l’ora e mezza. E poi tutti in pausa per un bel caffè! E a proposito di questo…
World Café
Tra le tecniche per condurre gruppi, quella del World café è forse una delle più utili e intelligenti perché permette di accendere la conversazione di un gruppo e portarla su un tema desiderato senza che le persone abbiano la percezione di essere entrate in riunione.
Il moderatore, quindi, deve essere abile a non dare sfoggio delle sue tecniche per condurre gruppi, ma tenere un profilo il più basso possibile e moderare la discussione come se fosse una normale conversazione davanti alla macchinetta del caffé. In questo caso, quindi, la tecnica serve a mascherare la propria capacità di condurre un gruppo, un po’ come quando un bravo investigatore riesce a indurre qualcuno a dire la verità spontaneamente.
Durante un World Café le persone sono più a loro agio rispetto a una normale riunione, quindi commentano tutto più liberamente. Il moderatore, dopo essere stato bravo ad accendere il discorso sul tema da lui scelto, deve esserlo altrettanto per mantenere la fiamma della conversazione sempre viva. Ovviamente facendo attenzione che nessuno capisca che, anche se ha una tazzina di caffè in mano, è nel pieno di una riunione aziendale.